sabato 27 luglio 2013

Forse mi sfugge qualcosa...



In questi giorni campeggia sul sito della squadra locale e sui muri della città la pubblicità della campagna abbonamenti2013 - 2014.
I pubblicitari hanno scelto una frase ad effetto che potete leggere sul manifesto: "il nostro nido sarà il loro inferno" e si vede l'aquila (simbolo della squadra, i giocatori sono chiamati "aquilotti") e un particolare dello stadio Alberto Picco.
 Quello che mi ha colpito è stata, ovviamente, la scelta dello slogan.

Mi sembra che il problema del calcio non sia quello di avere un pubblico più "vivace" ma semmai, al contrario, quello di cercare in ogni modo di limitare la violenza negli stadi e certe manifestazioni ben sopra le righe.
Tutti gli inviti al fair play , ad abbassare i toni e a creare un clima più disteso non penso possano essere aiutati da questo slogan.

Come avevo detto in questo post, venerdì 19 ero a Montecarlo al meeting internazionale di atletica leggera e ho visto un pubblico numeroso e molto "caldo" nei confronti dei campioni che  si susseguivano nelle varie gare; la capienza dello stadio Louis II era quasi al limite dei suoi oltre 18.000 posti eppure non ho visto neanche un poliziotto.
Come mai? Forse non ce n'era bisogno; e, infatti, tutto si è svolto regolarmente senza il benché minimo problema.
Questo è normale nell'atletica e in moltissimi altri sport, come mai non è normale anche nel calcio?
Quando si parla di violenza negli stadi il riferimento è esclusivamente al calcio e questo è ormai visto come una cosa "normale" così come è visto come "normale" il fatto che negli altri sport non succeda (quasi) mai niente.
Sicuramente sono io che non ho capito, ma, come ho titolato questo post, forse mi sfugge qualcosa...

Con tanti saluti a de Coubertin!

2 commenti: