mercoledì 3 dicembre 2014

6^ Lucca marathon - 26 ottobre 2014



In questo periodo sto scrivendo molto poco sui blog e, soprattutto, è moltissimo tempo che non posto i resoconti delle gare e delle corse a cui partecipo.
Ho corso davvero tanto e ho tanti ricordi che si affollano nella mente.
Tra le tante gare, una di cui ho fatto un breve resoconto è maratona corsa come MaratonAbile: Firenze 2012.
Da allora, ho continuato a correre tante altre volte con i MaratonAbili e ho fatto anche altre maratone tra cui Firenze 2013, Rimini 2014, Lucca 2014 e, domenica scorsa, Firenze 2014.
Questa volta voglio quindi parlarvi, come dice il titolo, della maratona di Lucca a cui ho partecipato quest'anno.
L'avevo corsa anche nel 2011 ed era la mia seconda maratona; da allora ne è passata di acqua sotto i ponti e poi, questa, l'ho corsa come MaratonAbile; con noi c'era anche la mia amica Silvia, alla sua prima esperienza in una corsa.

Lascio quindi a lei la parola e pubblico il suo resoconto della gara.

Domenica 26 ottobre si è svolta nella città di Lucca la Maratona di  42 km.
Alla Manifestazione sportiva ha partecipato la squadra dei MaratonAbili: Team composto da atleti normodotati ed atleti speciali: disabili.
Nell’emotività della corsa gli atleti disabili che si identificano empaticamente con i maratoneti, dai quali sono spinti su speciali carrozzine, adatte alla corsa, vivono forti emozioni, per loro sconosciute, come: l’ebbrezza, lo scatto e la spinta della partenza, che produce, sia in senso oggettivamente meccanico sia in senso illusorio ed immaginifico, una  sensazione di sospensione e di volo.
La partecipazione alla Maratona ha permesso alle persone disabili, pur nella loro immobilità, di sperimentare; il soffio del vento avvertito sul viso, la copertura di lunghe distanze: vivendo effettivamente lontananze e brevità e la possibilità di ammirare e godere, a distanza ravvicinata, le bellezze, gli ambienti, i panorami della città di Lucca.
Far parte della squadra dei MaratonAbili dona ad entrambi i componenti del Team il forte senso di appartenenza, il potersi riconoscere in un gruppo. Correre insieme, non per vincere, ma per solidarietà, per condividere momenti di festa e gioco, per stare insieme; accresce l’autostima, il senso di sé; aumenta il piacere e le capacità sociali, le possibilità di intessere conoscenze e relazioni.
Lungo il percorso della Maratona il passaggio dei MaratonAbili, con le loro eccentriche parrucche, i palloncini colorati, i simpatici fischi, le allegre canzoni, le ironiche battute, rivolte agli spettatori; rende visibile la disabilità, in modo diverso dai consueti canoni e stereotipi. I MaratonAbili portano con sé l’immagine di persone normodotati e disabili, che  si divertono insieme, amano lo sport, le mattane, sono gruppo, squadra, amici; superando anche le consuete categorie di chi aiuta e chi è aiutato, da chi sostituisce l’impossibilità di movimento degli uni e da chi è vicariato nelle azioni. Persone disabili e normodotati, che nonostante i limiti oggettivi, mostrati visibilmente e le fragilità invisibili proprie di ogni individuo, con l’aiuto ed il sostegno degli amici, non temono di osare, di lanciarsi in imprese spericolate e divertenti; ribadendo come in un coro scanzonato, cantato a più voci, il loro desiderio e volontà di partecipare, di esserci, di essere vitali, di essere presenti nella quotidianità, di essere pienamente protagonisti della propria vita.

1 commento:

  1. Un grazie di cuore a Silvia per il bellissimo post.
    Come tutti coloro che si cimentano nella Maratona, più volte ho avuto modo di incontrare questi straordinari atleti speciali, l'ultima delle quali il 16 novembre a Torino: protagonisti assoluti, un fantastico connubio ed il miglior esempio di amore per la vita e per lo sport.
    Grazie ancora.

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