Visualizzazione post con etichetta scarpe. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta scarpe. Mostra tutti i post

domenica 28 aprile 2013

Bene, bravo, bis!


Squadra che vince non si cambia.
Seguendo questo detto popolare, visto che le mie Karhu Fast 3 hanno già qualche centinaio di chilometri ed ho appena mandato in pensione le Brooks Ghost 4, ho pensato di prendere un altro paio di Fast 3; nel frattempo, nella nuova collezione, sono già uscite le Fast 4 ma io ho preferito restare sulle Fast 3 che sono più leggere ed hanno una livrea più accattivante.

giovedì 10 gennaio 2013

Karhu fast 3


Poco prima del "pensionamento" delle ASICS Gel Nimbus 12 e delle Brooks Ghost 2 (di cui parlo in questo post) ho preso le Karhu Fast 3, che sto utilizzando con molta soddisfazione insieme alle altre scarpe: Karhu Forward 3, Brooks Ghost 4 e Montrail Badrock (per il trail.
Così, adesso, ho due paia di Karhu; le Forward 3 e queste.

sabato 5 gennaio 2013

Gli esodati


O forse, sarebbe meglio dire: le esodate.
In questo periodo di grande crisi economica e del lavoro mi sono permesso di prendere a prestito un termine (purtroppo) molto in voga per "affibbiarlo" a due paia di scarpe che mi hanno ben servito fino a poco tempo fa ma che ho deciso di metterle in pensione per raggiunti limiti di età (e, soprattutto, di chilometraggio).

martedì 5 giugno 2012

Karhu Forward 3


Un altro paio di scarpe, ormai le Brooks Ghost 2 e le ASICS Gel Nimbus 12 stanno arrivando a fine vita ed ero curioso di provare le scarpe dell'Orso (Karhu in finlandese significa orso).
Ho ancora in piena attività le mie Brooks Ghost 4 e così, tra i vari modelli ho optato per questo: il Forward 3, un po' più pesante ma più reattivo rispetto alle Fast 3, le altre candidate.
Le Fast 3, come mi spiegava il venditore, sarebbero state quasi un doppione delle Ghost 4; non escludo quindi di comprarle in sostituzione proprio di queste (ma, nel frattempo, avrò avuto modo di vedere meglio le caratteristiche delle Ghost 5, che ho già visto in anteprima a Barcellona).


venerdì 4 novembre 2011

Brooks Ghost 4


Dopo aver provato ed utilizzato con grande soddisfazione le Ghost 2 eccomi passato direttamente alle 4 saltando la versione 3.
La Ghost 4 viene data per un peso di 320 grammi; le mie, che sono numero 45 pesano 355 grammi; tutto sommato sono le scarpe più pesanti che ho preso finora (le Ghost 2 erano le più leggere). Visto il mio peso e la mia lentezza ho comunque bisogno di scarpe ben ammortizzate e resistenti; queste conto di rodarle per bene ed utilizzarle per la prossima maratona che ho in programma: Pisa il 18 dicembre.
Per ora non ho ancora avuto modo di provarle, ho fatto solo trail e strade sterrate (utilizzando le mie fidate Montrail Badrock o le ultime ASICS Gel Nimbus 12 che ormai hanno un po' di chilometri) e non volevo subito sciuparle. Il rodaggio lo farò su strada o, al limite, in pista.

Sul sito ufficiale Brooks, questa scarpa è così descritta:
Un fantasma da apprezzare! – I nuovo GHOST 4 non ha nulla da invidiare ai suoi rinomati predecessori. Il DNA ™, la nuova struttura a tacche flessibili, il Tongue Tied e un Caterpillar Crashpad più grande sono le novità del nuovo modello. La forma parzialmente modificata della soletta nella parte anteriore del piede la postura del piede resta stabile e il suo movimento elastico. Il Tongue Tied impedisce lo scivolamento della linguetta durante la corsa, impercettibile proprio come un fantasma.


Sono proprio curioso di vedere come funzione il DNA,
In questo divertente video (fatto sullo stile dei video di orientamento del progetto Dharma nella serie LOST) vengono spiegate le caratteristiche del sistema DNA, un fluido non newtoniano utilizzato in alcuni modelli di Brooks tra cui, appunto, le Ghost 4.



Riporto anche la descrizione di questa tecnologia così come è spiegata nel sito ufficiale della Brooks:

DNA™

Ogni corridore è diverso da tutti gli altri. Il nostro DNA ci rende unici. Tuttavia gli specialisti della corsa BROOKS sono finalmente riusciti a decodificare il DNA dei corridori. Finora, tutti i sistemi ammortizzanti delle moderne scarpe sportive erano costruite per corridori assolutamente nella media, di media statura. I corridori più alti e più veloci dovevano accontentarsi di scarpe troppo che per loro erano troppo morbide. I corridori di statura più bassa e più lenti le percepivano invece come troppo dure. In tutto ciò, i corridori assolutamente nella media sono una rarità. Perciò la maggior parte dei corridori corre con scarpe con un’ammortizzazione che non è veramente adatta a loro. Con il nome di BROOKS DNA™ il brand High Performance Running ha ora sviluppato un sistema ammortizzante capace di adattarsi alle esigenze di tutti i corridori.

Che cos’è DNA™?

BROOKS DNA™ offre sempre l’equilibrio perfetto tra ammortizzazione e recupero dell’energia. Il materiale non è propriamente un materiale rigido, bensì una sostanza liquida densissima, che a livello molecolare si comporta come milioni di piccole molle. La rivoluzionaria tecnologia ammortizzante BROOKS DNA™ si adatta immediatamente alla biomeccanica, alla velocità e al peso specifici di ogni corridore.
La nuova tecnologia ammortizzante beneficia di un ottimale recupero dell’energia. Con i materiali tradizionalmente usati per le suole, il recupero dell’energia diminuisce all’aumentare della forza d’urto. Per questo molte scarpe danno a un certo punto la sensazione di essere diventate ”piatte”. Con BROOKS succede esattamente il contrario. Con BROOKS DNA™ l’aumento della forza d’urto fa aumentare anche il recupero dell’energia.
Per disegnare la speziale forma degli elementi DNA™, BROOKS ha analizzato in modo molto approfondito numerosi corridori e stili di corsa. Così BROOKS ha studiato e capito dov’è maggiore il carico di compressione sulla suola ed ha collocato proprio in questi punti gli elementi DNA™.


giovedì 15 settembre 2011

Cambio della guardia



Dopo oltre 800 chilometri di onorato servizio le mie prime scarpe da running, le ASICS Gel Nimbus 12, vanno in pensione per essere sostituite da un altro paio uguali (solo con diversa livrea). Come avevo già detto nel post dedicato a queste scarpe, le Nimbus 12 sono ottime da allenamento e molto protettive; per ritmi più veloci, per ora, uso le Brooks Ghost 2 ma queste continuo ad usarle con soddisfazione.
Adesso sono già uscite le Nimbus 13, ulteriore evoluzione di quelle che ho io ma queste le ho comprate già da tempo e, finora le usavo alternandole a quelle più vecchie.
Con queste nuove ho corso anche la maratona di Roma (dopo un "rodaggio" in allenamento di 100-200 km.) ed ho già percorso alcune centinaia di chilometri.
Tra non molto, il primo paio giungerà definitivamente a fine vita e, dopo averle lavate in lavatrice (!), verranno utilizzate solo come scarpe da passeggio.
Se penso che sono state le prime scarpe "serie" che ho comprato per praticare il podismo e che le ho scelte da solo, senza il consiglio di nessuno posso dire che sono soddisfatto (e che sono stato molto fortunato); adesso, prima di prendere un paio di scarpe, cerco sempre il consiglio di persone esperte.
Ho già fatto l'errore di comprare scarpe ottime ma non adatte a me, come le Saucony Progrid Jazz 13 che dopo poco che le usavo hanno cominciato a darmi problemi e fastidi ad ogni uscita (anche breve). che dire, tutta arte che entra!
Lo ripeto, la Saucony è un'ottima marca e conosco tanti podisti che usano queste scarpe con soddisfazione; inoltre, le Jazz 13 sono delle A3 ottime, protettive e leggere; è solo che non vanno bene per me; in fondo non siamo tutti uguali.


lunedì 5 settembre 2011

Montrail Badrock


Come avevo preannunciato in un post precedente, per iniziare a fare i trail ho preso un nuovo paio di scarpe adatte per questi percorsi.
Dopo aver effettuato un po’ di ricerche sono rimasto colpito dalle scarpe dalle Montrail, azienda californiana leader nel settore delle scarpe da trail; l’unico problema è che i rivenditori in Italia sono veramente pochi e nessuno nella mia città.
Sul sito ufficiale della Montrail è però possibile cercare il rivenditore più vicino e così ho fatto; una volta trovato ho telefonato per sapere quali modelli erano disponibili e sono andato a provarli; la scelta era tra le Badrock e le Mountain Masochist GTX (il modello in GoreTex). Dopo averle provate entrambe ho optato per queste perché mi hanno dato da subito una sensazione migliore, mi sono sembrate più reattive ed hanno la pianta larga e comoda come piace a me.
Ad oggi ci ho corso un centinaio di chilometri con fondi molto vari (asfalto, sterrato, fango, pietraie, ecc.) e non mi hanno dato alcun problema; l'intersuola non presenta segnali di deformazione, e suola e tomaia sono ancora perfette anche se le ho sporcate veramente tanto (ma si sa, queste sono scarpe che devono reggere bene lo sporco, la terra ed il fango).
Il mio giudizio è quindi più che positivo; penso che sia una scarpa molto comoda e affidabile, il perfetto ibrido tra scarpa da strada e scarpa da trail, a suo agio su tutti i tipi di fondo, adatta per percorsi lunghi, e ultra, per corridori di qualsiasi peso.
Sul sito Distanceplus.com ho trovato anche una recensione molto dettagliata realizzata dall'utente Gaggio che riporto (quasi) fedelmente:

Le Montrail Badrock sono scarpe da Trail Running progettate per corridori che soffrono di una moderata pronazione : il sistema adottato è denominato FluidPost, ed è inserito nell'intersuola, limitato ad una zona che va dal tallone fino a metà dell’arco plantare
La pianta delle Montrail Badrock e larga, soprattutto sull'avampiede, dove anche il mesh della tomaia veste ampio, dando la giusta libertà di movimento alle dita dei piedi. La tomaia è confortevole e i vari “inserti” di materiale sintetico e pelle posti lungo tutta la sua estensione, la rinforzano e conferiscono il giusto sostegno al piede. L'imbottitura del collarino è molto morbida e avvolgente, ed il collarino è alto il giusto da proteggere la caviglia senza interferire con la libertà di movimento.
Migliorabile la traspirabilitià del mesh usato, a maglia stretta, progettato per garantire resistenza e durabilità. La presenza degli inserti di rinforzo e sostegno lungo tutto il perimetro a contatto con l'intersuola, impedisce una veloce dispersione dell'acqua caricata dopo l’attraversamento di guadi, che riesce ad uscire solo attraverso una continua azione di pompaggio, che avviene ad ogni passo, da un piccolo sfogo nella parte esterna anteriore, dove l'inserto di pelle è più basso rispetto ad altri punti.
La conchiglia al tallone avvolge il piede, come fosse una seconda pelle, e da la sensazione di essere un tutt'uno con la scarpa. Correndoci, in breve tempo, non se ne sente la presenza.
Il puntale assicura la giusta protezione contro eventuali urti , anche nella zona laterale esterna, dove può capitare di colpire lateralmente degli ostacoli sul terreno, a volte nascosti nella vegetazione, a volte per inevitabile traiettoria presa durante le discese...
I rivestimeti protettivi del puntale e presenti lungo tutta la scarpa non la appesantiscono poi tanto, se si considera che la scarpa, che per dimensioni è identica a una scarpa A3, riesce a pesare anche meno di molti modelli, tra i più diffusi, di quella categoria: ogni scarpa pesa solo 325gr!
L'intersuola Terra-Hex è composta da materiale Eva all'interno del quale sono inseriti degli esagoni rigidi: restituisce un giusto compromesso tra ammortizzazione , flessibilità e stabilità; la zone dell'avampiede, assorbe bene le asperità del terreno, anche grazie alla presenza di una placca, che protegge il piede dagli urti contro le asperità più invadenti del fondo, senza che questo elemento – di materiale rigido ma pur sempre “elastico” - influisca sulle capacità di torsione della scarpa, che riesce a stare sempre a contatto col terreno e a dare la giusta confidenza col fondo, permettendo al piede di interpretarlo correttamente.
Per quanto riguarda la zona del crashpad, in discesa se ne apprezza la capacità di assorbire l'impatto col terreno, senza compromettere la stabilità, specialmente in quei tratti dove il fondo è costituito da sassi.
La suola è composta da tasselli esagonali molto sporgenti nella parte centrale, e una tassellatura dentata perimetrale. Si percepisce già dal rumore, poggiando il piede sul pavimento, la diversa densità del materiale Gryptonite di cui è costituita la suola, più rigida nella zona perimetrale, la cui funzione è di contribuire a un maggiore tenuta su fondi instabili.
La suola in Gryptonite garantisce un buon grip, soprattutto negli spostamenti di direzione, sia nel momento di spinta, che di appoggio, nei tratti in discesa più “tecnici” ed è sempre affidabile, anche in quei punti dove si fa prima e meglio a saltare da un sasso all'altro, che a correrci in mezzo! Su fondo lastricato e bagnato, bisogna comunque stare attenti...
Tirando le somme, le Montrail Badrock sono scarpe molto comode e affidabili, il perfetto ibrido tra scarpa da strada e scarpa da trail, protettive e morbide, ma non eccessivamente, a loro agio su tutti i tipi di fondo, adatte per percorsi lunghi e ultratrail, per corridori di qualsiasi peso con piede “neutro” o che soffrono di moderata pronazione. Molto resistenti.


Questa la pagina del sito ufficiale Montrail relativa al modello Badrock da uomo e il video.




venerdì 22 aprile 2011

MBT Mahuta raven


Ancora un paio di scarpe e ancora un paio di MBT.
Dopo la mia esperienza più che positiva con il mio primo paio di MBT: le Kimondo GTX Black, con l'arrivo della primavera e di giornate più calde ho comprato un modello primaverile: le Mahuta raven che vedete nella foto.
Le altre le ho messe via e continuerò ad usarle quando ricomincerà la brutta stagione; sono scarpe veramente calde ed impermeabili, tengono benissimo la pioggia e, con l'inverno freddo e piovoso che abbiamo avuto, hanno svolto ottimamente il loro compito.
Adesso, mi godo questo nuovo paio, molto più leggero e fresco ma altrettanto comodo e con le stesse caratteristiche che hanno reso famose queste scarpe.
In giro vedo sempre più persone che le indossano e anche molti che hanno acquistato le imitazioni (più o meno riuscite); segno evidente che sono sempre di più le persone che ci si trovano bene.
Effettivamente, devo ammettere che, da quando le ho provate, le altre scarpe le ho usate molto poco (salvo quelle che uso per correre, ovviamente).

sabato 12 marzo 2011

Brooks Ghost 2


Non ricordo se l'ho già detto nei post precedenti ma i lavori più veloci e le gare fino alla mezza (finora ho fatto solo quelle, maratone non ne ho ancora fatte) li faccio con le Brooks Ghost 2 comprate non molto tempo fa, tempo dopo l'uscita delle Ghost 3; ho preso queste e non le 3 perché mi sono state consigliate da chi me le ha vendute (persona di cui mi fido) e devo dire che sono rimasto molto soddisfatto. Sicuramente il nuovo modello ha degli ulteriori miglioramenti rispetto alle mie ma, secondo me, queste sono più leggere e reattive rispetto alle Ghost 3 e a me fanno comodo così. Come scarpe ben ammortizzate uso le ottime ASICS Gel Nimbus 12 (che stanno giungendo a fine vita) e le Saucony Progrid Jazz 13 che, anche se sono ancora più leggere, mi sembrano più ammortizzate.

Per parlare di queste scarpe ho cercato qualche recensione su internet ed ho trovato solo quella dell'edizione inglese di Runner's World.
In questo articolo le scarpe vengono descritte come scarpe estremamente leggere che tuttavia offrono una maggiore ammortizzazione rispetto alle versioni precedenti.

L'unico lato negativo segnalato dai tester della rivista è un'aderenza ridotta ma, anche se il peso ridotto di queste scarpe li mette quasi nella categoria scarpa performance, in qualche modo Brooks è riuscita allo stesso tempo ad aumentare l'ammortizzazione. I tester hanno riferito di aver riscontrato una maggiore solidità rispetto alla versione precedente.


sabato 15 gennaio 2011

Saucony Progrid Jazz 13


Ho comprato un altro paio di scarpe, le mie ASICS Gel Nimbus 12 ormai hanno fatto molti chilometri e presto le manderò in pensione (anche se continuo ancora ad usarle con grande soddisfazione) e le alterno alle Brooks Ghost 2 che preferisco alle Ghost 3 (che sono più pesanti ed hanno la pianta più stretta, anche se sono ottime scarpe) e che utilizzo per i lavori più veloci (ripetute, medio/corto veloce e qualche gara). Insomma, sarà una scusa, ma avevo voglia di provare un altro paio di scarpe.
Dopo numerose prove la mia scelta è caduta sulle Progrid Jazz 13 della Saucony.
Leggendo nel sito ufficiale Saucony, queste scarpe utilizzano numerose tecnologie e, in particolare:

  • HRC (Hight Rebonded Compound) E' un cuscinetto di materiale polimero posizionato sull'avanpiede, esteso sotto l'alluce, che lavora congiuntamente al sistema GRID al fine di attenuare gli shock per un prolungato periodo di tempo, ridistribuire la spinta in modo proporzionale ed offrire un'eccezionale "cushioning" senza compromettere la flessibilità.
  • XT-900 Gomma al carbonio esclusiva Saucony ad elevata densità con eccezionali proprietà di resistenza all'usura.
  • SRC (Super Rebound Compound) Un'evoluzione dell'HRC, garantisce il 15% in più di risposta elastica all'impatto e dura il 10% in più dell'EVA.
  • PROGRID ProGrid TM si basa sugli stessi principi fisici del GRID. La piattaforma del Grid assorbe le forze che si generano nell’impatto del tallone col terreno, le assorbe e le trasmette a tutti gli altri componenti della scarpa, proteggendo così il piede e il corpo del runner. L’inserimento di un nuovo materiale nell’innovativo ProGrid TM ha sensibilmente migliorato il comfort. Questo materiale, una miscela di schiume e gomme sintetiche, prende il nome di Respon-Tek TM e si interfaccia perfettamente con la base in termoplastica, interagendo attivamente con essa. Permette infatti in modo molto efficace la trasmissione dell’energia, dando nel contempo un grande cushioning e un’ottima risposta dinamica (rebound).
  • b/cR Uno speciale composto di gomma soffiata brevettato da Saucony utilizzato per la realizzazione di parti di battistrada delle suole. Offre leggerezza, flessibilità e cushioning, mantenendo intatte le caratteristiche di durata nel tempo.
  • 3M 3M SCOTCHLITE materiale rifrangente che garantisce visibilità notturna o in condizioni di maltempo.
  • 2dEVA Speciale mescola di EVA soffiata a doppia densità. Accentua le caratteristiche di assorbimento degli shock ma soprattutto di stabilità.
  • HEEL COUNTER Premoulded Heel Counter

Sempre sul sito della Saucony possiamo leggere che la scarpa è indicata per un runner con appoggio neutro che cerca una scarpa duttile, confortevole e straordinariamente ammortizzata, ideale per allenamenti su ogni distanza e ritmo. Mesh ancora più leggero e traspirante, Progrid sul tallone e SRC IMPACT ZONE. Coppetta prestampata sul tallone per maggiore supporto.

Lo so bene che con le scarpe nuove bisogna prima fare un po' di rodaggio: passeggiare e fare corsette leggere e brevi ma io non resistevo alla voglia di provarle e stamattina, complice una bella giornata di sole, con una temperatura da 9 a 15 gradi (a seconda dell'ora e del luogo)[1], ottima per allenarsi, ho fatto un lungo di 24 chilometri godendomi la giornata. La corsa lenta (sopra i 5 min. al chilometro) mi ha consentito di assaporare la mia città al sabato mattina. Ecco, in ordine del tutto casuale, alcune cose che hanno attirato la mia attenzione:
  • lo scarso traffico del sabato mattino presto;
  • le persone che fanno colazione al bar;
  • la vivacità della piazza del mercato;
  • il centro storico e la zona pedonale non ancora affollata di persone;
  • i negozi che devono ancora aprire e, dopo, i negozi che hanno appena aperto;
  • i giardini pubblici;
  • il lungomare e il sole che si riflette nell'acqua;
  • i pescatori che pescano sul molo (ma poi, li mangeranno quei pesci "diesel"?!?);
  • gli equipaggi dei pescherecci, rientrati in porto, intenti a riparare le reti da pesca;
  • i mega-yacht ormeggiati nel porticciolo turistico;
  • gli altri podisti che hanno avuto la mia stessa idea;
  • e... tanto altro ancora.

Morale: le scarpe non mi hanno dato alcun problema, sono molto leggere ma anche comodissime ed ottimamente ammortizzate. Domani, probabilmente, andrò a Sarzana per la 7a Marcia "CAMMINIAMO INSIEME"; sono previsti percorsi di 7, 15 e 22 chilometri, non so ancora quale farò (se i 14 o i 22), dipende dalla stanchezza e da quanto sono riuscito a recuperare.
Anche questa marcia è nel calendario del XXVII° Palio del Marciatore della Spezia e della Lunigiana come quella del 6 gennaio (di cui vi ho parlato in questo post) e di domenica scorsa al Favaro, anch'essa molto bella, con un percorso panoramicissimo e molto ben organizzata; entrambe con molta salita e, per questo, rappresentavano anche un ottimo allenamento.

Aggiornamento del 16 gennaio: alla fine, non solo ho partecipato alla marcia a Sarzana ma ho fatto (in compagnia, ad un ritmo molto lento e con soste abbastanza lunghe ai ristori) il percorso da 22 chilometri che, tra l'altro ha un dislivello di oltre 350 metri. Anche questo un percorso bello e panoramico che mi ha impegnato nelle salite ma non mi ha affaticato molto. Bilancio positivo.

[1] Ovviamente non vado in giro con un termometro di massima e di minima ma mi affido ai termometri che incontro durante la corsa, specialmente quelli delle insegne delle farmacie, a cominciare da quello sotto casa mia.

sabato 8 gennaio 2011

Ancora sulle MBT



Nel post precedente vi avevo parlato delle ultime scarpe che ho comprato ma, a prima vista, può essere difficile capire il nesso tra queste scarpe e il mondo del podismo.
Ecco quindi un altro post dedicato all'argomento.
Nel video potete avere qualche informazione in più circa gli effetti delle MBT; oltre ad avere una funzione allenante di tutte le catene muscolari coinvolte nella corsa rafforzano i muscoli del core , aumentano la propriocettività (grazie all'instabilità che creano) e favoriscono un più rapido recupero dopo un allenamento o una gara.
Tra le varie opinioni riportate nel sito ufficiale, mi ha particolarmente colpito quella di Ottaviano Iuliano, Comandante Sezione Atletica dell'Arma dei Carabinieri Dott. in Scienze Motorie Allenatore Federazione Italiana Atletica Leggera nonché ex quattrocentista azzurro con un personale sui 400 m. di 47'14".
Nella sua recensione dichiara di far utilizzare queste scarpe anche per alcuni atleti da lui allenati per sedute specifiche di allenamento. Questa la recensione completa tratta dal sito:

Le MBT, che non chiamo scarpe volutamente perchè si tratta di calzature da indossare per percepire la piacevole sensazione di "galleggiare" con i piedi a terra, sono abitualmente utilizzate da alcuni dei nostri atleti per effettuare delle sedute specifiche di allenamento che hanno la funzione di aumentare e migliorare la capacità propriocettiva del piede che impatta con il suolo. Infatti effettuare esercizi specifici con le MBT, come le andature di tecnica di corsa (rullata stretta-ampia, skip basso-rapido, balzata rapida, etc) aiuta decisamente la sensibilizzazione motoria del sistema neuromuscolare continuamente stimolato dal "masai sensor". I risultati sono riscontrabili soprattutto dal fatto che le catene muscolari coinvolte lavorano visibilmente meglio sia perché si agevola la migliore postura sia perché i muscoli cineticamente coinvolti si contraggono armoniosamente. Quest'ultimo aspetto si evince dal fatto che gli atleti coinvolti nell'utilizzo delle MBT hanno raggiunto la corretta postura e di conseguenza diminuito la percentuale di infortuni eliminando totalmente i problemi di affaticamento muscolare dei lombari notevolmente stressati nel camminare, marciare e nel correre. La deambulazione indossando le MBT, dopo il dovuto tempo di adattamento, è piacevole e rilassante ed inoltre aiuta le fasi di recupero da faticosi allenamenti di corsa o marcia. In sintesi l'utilizzo della MBT è valido per il semplice camminare, per allenare la capacità di percepire il proprio corpo nello spazio e per imparare a sentire e controllare positivamente lo stato di contrazione dei muscoli.

giovedì 6 gennaio 2011

MBT le anti-shoe


In questo post voglio parlarvi di scarpe, però non parlerò di scarpe per il podismo, lascerò quindi perdere la classica suddivisione in A2, A3, ecc. per parlarvi delle "anti-shoe" ovvero le MBT. MBT è l'acronimo di Masai Barefoot Technology perché i loro ideatori si sono ispirati ai Masai, il popolo africano che cammina a piedi scalzi su terreni naturali molto irregolari.
Sul loro sito potrete trovare moltissime informazioni e gli abstract degli studi scientifici svolti per sostenere e confermare la validità del prodotto.
Io, prima di acquistarle ho guardato il sito, ho cercato informazioni su altri siti, sui forum e ho sentito le opinioni dei miei amici che, prima di me, le avevano acquistate. Devo dire che non sono riuscito a trovare persone che, avendole provate, se ne sono lamentati. Sono scarpe che costano molto ma, come dice qualcuno, se mantengono almeno la metà di quello che promettono, sono un affare e così mi sono deciso e ho preso il mio primo paio di MBT. Sono le kimondo Mid GTX black (quelle rappresentate nell'immagine) e, devo dire, che indossate sono meno brutte che viste così ma soprattutto sono comodissime. Il rivenditore della mia città non le aveva pronte in negozio e me le ha ordinate; tempo un giorno erano già arrivate e, appena le ho comprate, ho voluto subito provarle. Superato il primo impatto (i primi passi con queste scarpe sono un po' "strani") ho apprezzato subito la comodità. Le ho prese ieri pomeriggio e oggi le ho portate tutto il giorno facendo una passeggiata in centro con una pioggia a tratti anche forte; il piede è rimesto caldo e asciutto.
Ancora non so dire se sono allenanti, se fanno dimagrire e se, realmente, riuscirò a percepire tutti i benefici descritti nel sito; per ora, posso solo dire che sono molto comode e che avendoci camminato a lungo dopo che stamattina ero andato a correre non ho avuto alcun problema e nessun dolore o fastidio.
Direi che come inizio è buono.

Passando a parlare di corsa, come ho accennato poc'anzi, stamattina ho partecipato ad una marcia non competitiva che si è svolta alla Spezia, si tratta della 17^ marcia corripegazzano - 7° memorial Pier Manlio Bibiano, valida per il Palio del Marciatore della Spezia e Lunigiana. Questa marcia, infatti è stata la prima del 2011 del 2011 del calendario marce del Palio del Marciatore ed è stata organizzata, come tutti gli anni, dal Comitato Marce. Le distanze erano due: 7 o 14 chilometri, entrambi collinari con una bella e lunga salita all'inizio e con percorsi molto panoramici. Io ho scelto il percorso da 14 chilometri per fare un po' di allenamento in salita visto che tendo sempre ad evitarle e, invece, in questo periodo dell'anno, ho bisogno di fare un po' di potenziamento.
Anche questa marcia è stata una bella occasione per condividere insieme ad altri podisti la passione per la corsa.
Il tempo è stato clemente nella prima parte della mattinata mentre, nella seconda metà della corsa ha cominciato a piovere rendendo più scivolose le scalinate sulla via del ritorno. Comunque, è stato sufficiente rallentare un pochino l'andatura e prestare maggiore attenzione per concludere agevolmente questa marcia.
Domenica prossima si replica con un percorso similare dall'altra parte della città. Infatti, alle ore 9,00 partirà dal Favaro la 14^ marcia con l'ARCI.

giovedì 18 novembre 2010

Asics Gel Nimbus 12


Tutti coloro che scrivono o che parlano di podismo sono concordi nel ritenere che lo strumento essenziale per praticare la corsa (o il running, per usare un termine inglese tanto di moda) siano le scarpe; anzi, le scarpe sono la cosa più importante (forse l'unica realmente importante) per poter praticare la corsa. Non c'è libro, rivista, sito dedicati all'argomento che non mettano in rilievo quanto sia importante scegliere il "giusto" paio di scarpe; questo non vuol dire scegliere le più belle esteticamente e neanche le più care ma vuol dire scegliere le più adatte al singolo corridore.
Gli elementi da tenere presenti sono molteplici: sesso, peso, velocità, efficienza biomeccanica e tipo di appoggio (neutro, pronatore o supinatore).
Affronterò di nuovo questo argomento proprio perché lo ritengo fondamentale; avrò così modo di approfondire i concetti fin qui accennati e di specificare meglio i termini utilizzati (ad esempio, la pronazione può essere lieve, media o pronunciata, ecc.) ma in questo post, come preannuncia il titolo, voglio parlarvi di un particolare paio di scarpe: le Asics Gel Nimbus 12.
Sul sito dell'Asics potete trovare questa descrizione: "fiore all'occhiello della collezione ASICS, la GEL-Nimbus 12 fornisce un stabilità e comfort eccezionali e per corridori neutri. Questa edizione introduce un full-length Line di orientamento per migliorare l'efficienza in funzione, così come un full-length Solyte 45. La maggior estensione del Personal Heel Fit, il Discrete Eyeletstay e la soletta Ortholite, contribuiscono ad aumentare la l'ammortizzazione. Questa edizione introduce la Guidance Line, ovvero un solco lungo la suola che favorisce un'andatura più efficiente anche quando la stanchezza influisce sull’andatura. L'innovativo sistema di allacciatura asimmetrica e gli occhielli dove passano i lacci migliorano la calzata della scarpa per ridurre i potenziali elementi di irritazione."

Io ho iniziato a praticare il podismo da molto poco (un giorno vi parlerò anche di questo) e queste sono state le prime scarpe che ho comprato e che sto tuttora usando con molta soddisfazione (per ora hanno solo poche centinaia di chilometri al loro attivo); sono scarpe molto comode, ben ammortizzate e confortevoli; non sono le scarpe più leggere e reattive ma, per iniziare, queste sono le caratteristiche principali (sono già in troppi a desiderare delle scarpe che non possono permettersi!).
Ne avevo parlato anche in un post pubblicato sul mio blog di cucina (vegetariana) ed anche qui vi ho riproposto, all'inizio del post, il simpatico video trovato in rete relativo a queste scarpe.
Ci sono in diverse colorazioni (penso due o tre) le mie sono bianche e blu come quelle dell'immagine qui sotto.